Al via la seconda edizione di KickOff: alla ricerca di spunti per un calcio sostenibile

Ha avuto inizio a San Patrignano la seconda edizione di KickOff, evento promosso dalla Figc con il contributo della Uefa, il patrocinio della Regione Emilia Romagna, il main sponsor Puma e i partner sostenitori (Eni, Eurovita, Fiat, Istituto per il Credito Sportivo, Print Communication e Ticketone). L’obiettivo dell’edizione 2016 è quello di invertire il trend del modello di business calcistico nel mondo del professionismo italiano: la patrimonializzazione contenuta, l’elevato livello di indebitamento e la marginalità reddituale negativa hanno messo a rischio la competitività del calcio italiano, motivo per cui bisogna cercare modelli alternativi per coniugare risultati sportivi e virtuosità economica.

Un rosso da 2,6 miliardi in otto anni. Negli ultimi 8 anni il calcio professionistico italiano ha sempre chiuso in perdita, producendo un “rosso” aggregato complessivo pari a 2,6 miliardi di euro. La crescita media annua del fatturato (+1,8%) è stata quasi sempre sopravanzata dall’incremento dei costi operativi (+2,0%), e in particolare dal costo del lavoro (+2,9%). Lo squilibrio economico emerge anche dalla situazione patrimoniale e finanziaria, con un patrimonio netto sceso negli ultimi 8 anni da 461 ad appena 37 milioni di euro (-92%), mentre nel medesimo periodo il livello di indebitamento è cresciuto del 42% (da 2,4 a 3,4 miliardi di euro).

I tre modelli calcistici italiani. Sono tre i modelli presi in esame: il “mecenatismo”, che non considera rilevante l’equilibrio economico, patrimoniale e finanziario del club, con appunto un mecenate pronto a ripianare le perdite; quello del “ragioniere calcistico”, che vede come unico criterio di gestione il pareggio di bilancio; e infine il modello del “raider calcistico”, dove l’attività sportiva è un mezzo per il perseguimento di altri obiettivi, motivo per cui si tende a massimizzare il risultato di breve periodo. Tre modelli che, di fatto, non hanno coniugato gli obiettivi economici con la gestione sportiva, spingendo il sistema a trovare nuovi riferimenti.

Come cambiare rotta. Gli spunti di riflessione proposti da KickOff per un nuovo modello calcistico riconducono ad un miglioramento degli economics della gestione, ad una più accentuata managerializzazione della gestione e all’introduzione di best practices in tema di governance societaria. Già da tempo, inoltre, la Federazione ha previsto l’introduzione di nuovi indicatori di controllo per le società (pagamento dei debiti internazionali, indicatore di liquidità, break-even rule) per rendere la gestione quanto più virtuosa possibile. Nel mirino da tempo anche l’obiettivo della managerializzazione, con l’istituzione della Commissione Dirigenti e Collaboratori Sportivi per ampliare le attività di formazione e aggiornamento delle figure manageriali all’interno delle società calcistiche.

  • agostino ghiglione |

    Caro Marco,come ho già detto in due commenti Chievo e Empoli, che nell’immaginario collettivo sono considerati club di eccellenza calcistica, non hanno ottenuto la Licenza Uefa 2016 dalla Federcalcio.Ho cercato in diversi “siti” di leggere le motivazioni senza riuscirci.Lo stesso sito sito della Federcalcio riporta il solo elenco delle squadre che l’hanno ottenuta.Qualcuno ha fatto sapere che sono state censurate alcune operazioni tra la Società di Calcio Chievo e le aziende del suo proprietario.In particolare per le operazioni legate all’IVA.
    Su questo punto ricordo che il Genoa CFC aveva avuto un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate per quasi 55 mio( di IVA non versata) a fronte del quale per i periodi 2014,2013, 2011 era stata concessa una rateizzazione per la quale al 31/12/2015 il debito residuo ammonta a oltre 39 mio.Mi chiedo e ti chiedo come è stato possibile che una società (il Genoa CFC) che ha registrato negli ultimi 3 anni una media del Valore della Produzione di 91 mio con ricavi per incassi da botteghino di 4 mio e da diritti TV di 39 mio possa aver generato un importo di IVA non versata per 55 mio?A quali operazioni si possono ascrivere queste operazioni gravate di IVA:alla compravendita di giocatori? ai diritti TV? Non so.Inoltre visto che l’operazione di factoring per i futuri incassi dei diritti TV è praticata da tutti i club non dovrebbe intervenire la Federazione limitando questo importo alla quota massima riconosciuta dal paracadute per la retrocessione in Serie B .Perchè non vorrei che qualcuno considerasse i diritti provenienti dalla cessione dei diritti TV come un vitalizio natural durante.

  • agostino ghiglione |

    Caro Marco,come ho già detto in due commenti Chievo e Empoli, che nell’immaginario collettivo sono considerati club di eccellenza calcistica, non hanno ottenuto la Licenza Uefa 2016 dalla Federcalcio.Ho cercato in diversi “siti” di leggere le motivazioni senza riuscirci.Lo stesso sito sito della Federcalcio riporta il solo elenco delle squadre che l’hanno ottenuta.Qualcuno ha fatto sapere che sono state censurate alcune operazioni tra la Società di Calcio Chievo e le aziende del suo proprietario.In particolare per le operazioni legate all’IVA.
    Su questo punto ricordo che il Genoa CFC aveva avuto un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate per quasi 55 mio( di IVA non versata) a fronte del quale per i periodi 2014,2013, 2011 era stata concessa una rateizzazione per la quale al 31/12/2015 il debito residuo ammonta a oltre 39 mio.Mi chiedo e ti chiedo come è stato possibile che una società (il Genoa CFC) che ha registrato negli ultimi 3 anni una media del Valore della Produzione di 91 mio con ricavi per incassi da botteghino di 4 mio e da diritti TV di 39 mio possa aver generato un importo di IVA non versata per 55 mio?A quali operazioni si possono ascrivere queste operazioni gravate di IVA:alla compravendita di giocatori? ai diritti TV? Non so.Inoltre visto che l’operazione di factoring per i futuri incassi dei diritti TV è praticata da tutti i club non dovrebbe intervenire la Federazione limitando questo importo alla quota massima riconosciuta dal paracadute per la retrocessione in Serie B .Perchè non vorrei che qualcuno considerasse i diritti provenienti dalla cessione dei diritti TV come un vitalizio natural durante.

  • agostino ghiglione |

    Caro Marco,come ho già detto in due commenti Chievo e Empoli, che nell’immaginario collettivo sono considerati club di eccellenza calcistica, non hanno ottenuto la Licenza Uefa 2016 dalla Federcalcio.Ho cercato in diversi “siti” di leggere le motivazioni senza riuscirci.Lo stesso sito sito della Federcalcio riporta il solo elenco delle squadre che l’hanno ottenuta.Qualcuno ha fatto sapere che sono state censurate alcune operazioni tra la Società di Calcio Chievo e le aziende del suo proprietario.In particolare per le operazioni legate all’IVA.
    Su questo punto ricordo che il Genoa CFC aveva avuto un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate per quasi 55 mio( di IVA non versata) a fronte del quale per i periodi 2014,2013, 2011 era stata concessa una rateizzazione per la quale al 31/12/2015 il debito residuo ammonta a oltre 39 mio.Mi chiedo e ti chiedo come è stato possibile che una società (il Genoa CFC) che ha registrato negli ultimi 3 anni una media del Valore della Produzione di 91 mio con ricavi per incassi da botteghino di 4 mio e da diritti TV di 39 mio possa aver generato un importo di IVA non versata per 55 mio?A quali operazioni si possono ascrivere queste operazioni gravate di IVA:alla compravendita di giocatori? ai diritti TV? Non so.Inoltre visto che l’operazione di factoring per i futuri incassi dei diritti TV è praticata da tutti i club non dovrebbe intervenire la Federazione limitando questo importo alla quota massima riconosciuta dal paracadute per la retrocessione in Serie B .Perchè non vorrei che qualcuno considerasse i diritti provenienti dalla cessione dei diritti TV come un vitalizio natural durante.

  • agostino ghiglione |

    Caro Marco,come ho già detto in due commenti Chievo e Empoli, che nell’immaginario collettivo sono considerati club di eccellenza calcistica, non hanno ottenuto la Licenza Uefa 2016 dalla Federcalcio.Ho cercato in diversi “siti” di leggere le motivazioni senza riuscirci.Lo stesso sito sito della Federcalcio riporta il solo elenco delle squadre che l’hanno ottenuta.Qualcuno ha fatto sapere che sono state censurate alcune operazioni tra la Società di Calcio Chievo e le aziende del suo proprietario.In particolare per le operazioni legate all’IVA.
    Su questo punto ricordo che il Genoa CFC aveva avuto un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate per quasi 55 mio( di IVA non versata) a fronte del quale per i periodi 2014,2013, 2011 era stata concessa una rateizzazione per la quale al 31/12/2015 il debito residuo ammonta a oltre 39 mio.Mi chiedo e ti chiedo come è stato possibile che una società (il Genoa CFC) che ha registrato negli ultimi 3 anni una media del Valore della Produzione di 91 mio con ricavi per incassi da botteghino di 4 mio e da diritti TV di 39 mio possa aver generato un importo di IVA non versata per 55 mio?A quali operazioni si possono ascrivere queste operazioni gravate di IVA:alla compravendita di giocatori? ai diritti TV? Non so.Inoltre visto che l’operazione di factoring per i futuri incassi dei diritti TV è praticata da tutti i club non dovrebbe intervenire la Federazione limitando questo importo alla quota massima riconosciuta dal paracadute per la retrocessione in Serie B .Perchè non vorrei che qualcuno considerasse i diritti provenienti dalla cessione dei diritti TV come un vitalizio natural durante.

  • agostino ghiglione |

    In contemporanea a questa manifestazione che ha avuto anche degli stand sul campo del Cesena si sono abbattute due notizie.La prima è la nuova sponsorizzazione del Chelsea per 78 mio all’anno e quella del Barcellona addirittura da 155 mio.Entrambe a valere dal 2017.Se queste sono le cifre in gioco c’è poco da stare allegri.Non so quale modello possa salvarci visto che chi è vincente in Italia per scudetti e Tim Cup porta a casa le cifre del Barcellona in sette anni di contratto.Inoltra ho letto che con i criteri attuali della Federcalcio potrebbero iscriversi al campionato di Serie A soltanto 5 club.E che due eccellenze quali Empoli e Chievo non hanno ottenuto la Licenza Uefa 2016.Eppure Marco solo pochi post fa ci ha riferito di come sia diventata virtuosa la Liga anche finanziariamente(utile 2015 di 150 mio)perchè sportivamente fa incetta di trofei da anni.E quest’anno si presenterà in Europa con la novità Celta di Vigo.Allora non era meglio che arrivassimo al fallimento prima di sottoscrivere il contratto che ha portato in TV il 100% del Calcio?A prezzi di svendita visto quello che avviene da altri parti.La miseria calcistica esibita nella finale della Tim Cup è stata la “prova del nove” delle nostre elementari.Penso che il Napoli di Sarri e ADL abbiamo in mano le carte per farci vedere che si può migliorare praticando ottimo calcio e mantenendo decorosi bilanci.In attivo sino allo scorso anno.Non per niente ciò è dovuto al fallimento avvenuto anni fa da cui si è ripartiti(in Serie C) coi risultati di cui sopra.

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