Nel 2015 il Genoa ha perso 10,5 milioni, grazie a 31 milioni di plusvalenze. Il bilancio al 31 dicembre 2014 si era chiuso invece con un rosso di 26 milioni. Al 31 dicembre 2015, il Genoa si trova nelle condizioni previste dall’articolo 2447 del Codice Civile”, vale a dire con il capitale sociale ridotto al di sotto del limite legale e un patrimonio netto negativo. A questa situazione si è rimediato con operazioni di calciomercato che nel gennaio 2016 hanno garantito 15,5 milioni di plusvalenze. In particolare, la Roma ha versato un milione per il prestito fino al 30 giugno 2017 di Diego Perotti, più l’opzione per l’acquisizione a titolo definitivo, a decorrere dalla stagione sportiva 2017/2018, e condizionato al verificarsi di determinate situazioni sportive, per 9 milioni. La Juventus, a sua volta, ha acquistato a titolo definitivo Mandragora a fronte di un corrispettivo di 6 milioni, più massimo 6 milioni di bonus legati a determinati obiettivi sportivi.
Il fatturato nel 2015 è salito da 78,7 milioni a 100,6 milioni. I diritti tv valgono per il Grifone 39,3 milioni, i ricavi da gare sono diminuiti a 3,9 milioni da 4,6 milioni (dagli abbonamenti arrivano 2,7 milioni). L’area commerciale ha visto ridurre le entrate da 4,3 a 5,7 milioni. Lo sponsor ufficiale ha pagato 760mila euro (1,2 nel 2014) e lo sponsor tecnico 1,4 milioni. I proventi pubblicitari da cartellonistica risultano in calo a 1,4 milioni nel 2014, quelli da merchandising e licensing si sono dimezzati da 1,1 milioni a 564mila euro. I 31 milioni di plusvalenze sono state realizzate con le cessioni di Andrea Bertolacci alla Roma per 17 milioni (plusvalenza di 15,8 milioni), Iago Falque sempre ceduto alla Roma per € 7 milioni (plusvalenza di 5,8), Matteo Fianchetti all’Hellas Verona per 3,5 milioni, Luca Antonelli al Milan per 4,5 milioni (plusvalenza di 2,2), Pinella all’Atalanta per 2 milioni di plusvalenza e Ragusa al Cesena per 2,5 milioni (plusvalenza di un milione).
I costi totali del Genoa sono scesi al 31 dicembre 2015 da 103 a 99 milioni. I costi del personale pesano per 47 milioni e gli ammortamenti dei cartellini sono scesi da 24,7 a 15,6 milioni. I costi specifici tecnici per consulenze tecniche e i costi per gli osservatori ammontano a circa 3 milioni. Tra i costi rilevanti vanno segnalati oneri finanziari per 4,9 milioni e gli oneri da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF per 9,5 milioni. I debiti sono aumentati da 174 a 189 milioni e in particolare quelli con il Fisco hanno raggiunto quota 60 milioni.