L’annuncio arriva a Borse chiuse: “L’U.S. Città di Palermo comunica che, nella serata del 30 novembre 2018, è stato sottoscritto davanti al notaio il passaggio di proprietà del 100% del Palermo Calcio”. Ancora ignoto l’acquirente, un gruppo con base a Londra e quotato in Borsa proprio nella capitale britannica, ma l’annuncio arriva a mercati chiusi e per qualche giorno ancora sarà al riparo da comunicati ufficiali che imporranno l’uscita allo scoperto. “Nel corso della prossima settimana – prosegue la nota del Palermo – è previsto l’incontro dei rappresentanti della società londinese, nuova proprietaria, con la squadra e la città”. Nulla di nuovo sotto il sole, dunque, ad un anno e mezzo dalla fantomatica cessione alla Integritas Capital di Paul Baccaglini e dopo innumerevoli trattative saltate tra garanzie non fornite e richieste elevate. Non è questo il caso, evidentemente, anche perché Zamparini stesso ha reso pubbliche le cifre dell’affare: dieci euro. A tanto è stato ceduto il Palermo e non solo. Perché “è stata ceduta alla nuova proprietà la società Mepal, proprietaria del marchio, con impegno al pagamento a saldo del credito residuo del Palermo di € 22.800.000 che entreranno nelle casse sociali per una garanzia serena di gestione economica”. Piccolo appunto: quella cifra la dovrebbe versare Alyssa, società lussemburghese che fa riferimento allo stesso Zamparini, alla quale è stata ceduta Mepal per 40 milioni, cifra mai riscossa fino al 31 dicembre 2017 e parzialmente recuperata negli scorsi mesi. Un’operazione che ha portato all’avvio di un’istanza di fallimento da parte della Procura di Palermo, poi respinta dal Tribunale, con successive indagini da Caltanissetta per una presunta fuga di notizie e corruzione, nelle quali sono coinvolti Zamparini, l’ex presidente Giammarva, l’avvocato Di Trapani e il giudice Sidoti, componente del collegio che ha rigettato la richiesta della Procura di dare il via al fallimento della società. Una situazione che ha generato rallentamenti nella trattativa con questo gruppo ancora ignoto, che però nella serata di venerdì ha messo nero su bianco l’atto notarile per l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario del Palermo. Dovrà venir fuori per forza, almeno così prevedono le norme federali da quando nel 2015 il Parma passò di mano in mano a prezzi ridicoli prima di fallire. Il club emiliano arrivò ad essere ceduto ad un solo euro prima della bancarotta. Il Palermo, almeno, è valso dieci volte di più.
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