Milan, arriva il verdetto del Tas: fuori dall’Europa League 2019/20

Il Milan è escluso dalla partecipazione delle competizioni Uefa per la stagione 2019/2020. La parola fine giunge dal Tas di Losanna, atteso da settimane per un giudizio sul mancato rispetto dei parametri del fair play finanziario da parte del club rossonero. La partita con la Uefa, però, non può ancora dirsi chiusa. Per quest’anno, non prendendo parte a competizioni europee, non ci saranno indagini. Se la prossima stagione dovesse vedere il Milan qualificatosi alla Champions o all’Europa League, invece, nella primavera del 2021 verranno rivalutati i bilanci dell’ultimo triennio e le previsioni sui risultati del 2019 (con perdite comprese tra i 70 e gli 80 milioni di euro) comporteranno sacrifici sul mercato, necessari per generare plusvalenze tali da riequilibrare i conti. Ecco dunque perché Donnarumma è oggi il primo indiziato a lasciare il Milan, con una valutazione tale da avvicinare il bilancio verso il pareggio. Il portiere è cercato dal Paris Saint-Germain (che vorrebbe però inserire Areola quale parziale contropartita) e in questo scenario rappresenta un tassello importante per il progetto di risanamento dei conti.

 

Una manovra indispensabile, perché il Milan rischia di andare incontro ad un nuovo deferimento per l’ultimo triennio. La Camera investigativa dell’Uefa, in primavera, dovrà infatti valutare i conti dell’esercizio che si chiuderà tra pochi giorni con il rischio concreto di un’ulteriore perdita tale da riaprire le questioni attualmente chiuse dal Tas. Riuscire a tamponarla con le plusvalenze potrebbe non bastare per raggiungere immediatamente il break even, ma quantomeno può portare ad una procedura di settlement agreement sul modello di quella adottata per l’Inter, con l’obiettivo di rientrare nei paletti imposti dalla Uefa nel giro di un paio di anni.

 

Il 24 giugno, come si legge nel dispositivo emesso dal Tas, le parti hanno deciso di affidarsi all’arbitrato per un “consent award”, ovverosia un concordato. Le decisioni prese dalla Uefa sono state sostituite per l’appunto con l’esclusione del Milan dalle competizioni europee nella stagione 2019/20 quale conseguenza del mancato rispetto degli obblighi di break even imposti dal Financial Fair Play durante i periodi di monitoraggio del triennio 2015-2017 e 2016-2018. A inizio giugno, la Uefa aveva sospeso il proprio giudizio sul Milan proprio in attesa di un verdetto del Tas sul ricorso presentato dai rossoneri.

 

Il mancato raggiungimento del pareggio di bilancio negli esercizi chiusi nel 2016, 2017 e 2018 aveva portato, ad aprile, ad un deferimento da parte della Camera investigativa della Uefa. Solo l’ultimo dei tre esercizi in questione si era chiuso con un rosso superiore ai 120 milioni di euro e va ad inserirsi in un quadro a dir poco complesso, con il Milan già destinatario di una sanzione per il mancato rispetto dei paletti sul fair play finanziario per il triennio 2015-2017. Le precedenti decisioni della Uefa in merito ai due trienni in questioni, con questo accordo, sono di fatto condonate, ma il Milan dovrà stare fuori dall’Europa League conquistata sul campo. La Roma, che ha già annullato il ritiro di Pinzolo, eviterà di disputare il turno preliminare. Il Torino, primo tra gli esclusi, invece ritrova un piazzamento nelle coppe europee a cinque anni di distanza.