La Super League cinese passa sotto il controllo dei club. La Chinese Football Association ha annunciato la creazione (entro fine anno) di un comitato che supervisionerà il calcio professionistico in Cina, aprendo alla gestione da parte delle stesso società per poter incoraggiare lo sviluppo commerciale della lega. Quasi una sorta di privatizzazione del calcio cinese, che prova dunque ad aprirsi una strada verso l’indipendenza gestionale ed economica.
È questo l’obiettivo che Liu Yi, segretario generale della Cfa, si p posto: “In futuro, la Chinese Super League dovrà operare come una società indipendente e orientata al mercato come la Premier League in Inghilterra. La Cfa non sarà più coinvolta nel funzionamento quotidiano della lega e non agirà più come azionista del campionato professionistico, ma si comporterà invece come un organo di controllo. La Cfa rimane titolare dei diritti di proprietà e di supervisione della Csl, ma quelli di gestione e delle operazioni saranno trasferiti al comitato della lega professionistica”. La nuova organizzazione che controllerà la Super League cinese si occuperà della gestione quotidiana sia della lega professionistica che delle divisioni inferiori. Inoltre, la Chinese Football Association cederà la propria quota di partecipazione nella holding Chinese Super League, rimanendo dunque azionista, ma non più unico.
La “semi-privatizzazione” del calcio professionistico fa parte delle riforme annunciato lo scorso agosto da Chen Xuyuan, presidente della Federcalcio cinese: “La CSL e le leghe inferiori si sono sviluppate rapidamente negli ultimi anni, ma i nostri campionati professionistici stanno ancora affrontando una crisi enorme. Il sano sviluppo delle leghe professionistiche è la pietra angolare del calcio cinese. I club devono essere finanziariamente indipendenti. Siamo ancora lontani da questo”.