Fair play finanziario, il Tas respinge il ricorso del Manchester City

Il Manchester City torna a rischiare l’esclusione dalle coppe europee. Il Tas di Losanna ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso del club inglese contro il deferimento della Uefa per presunte violazioni relative al fair play finanziario. È lo stesso Tribunale svizzero a darne notizia, comunicando la propria decisione in merito al ricorso presentato dai Citizens a seguito delle decisioni emesse dalla Camera investigativa dell’Uefa Club Financial Control Body lo scorso 15 maggio.

“Il ricorso del Manchester City è inammissibile – viene precisato dal Tas di Losanna – considerando che un ricorso contro la decisione di una federazione, associazione o ente sportivo può essere presentato al Tas se il ricorrente ha esaurito i rimedi legali disponibili prima all’appello, in conformità con gli statuti o i regolamenti di tale organo”. Non trattandosi dunque di un verdetto definitivo, il deferimento da parte della Camera investigativa dell’Uefa Club Financial Control Body non può essere impugnato direttamente al Tas.

Il team campione d’Inghilterra è stato deferito al collegio giudicante del Club Financial Control Body dall’investigatore capo Yves Leterme, su consulto con gli altri membri della camera investigativa, che già lo scorso 7 marzo aveva annunciato di aver aperto un procedimento nei confronti del club controllato dallo sceicco Mansur. Tale inchiesta nasce da diverse notizie relative a “potenziali violazioni dei regolamenti sul fair play finanziario rese note da vari media”, pubblicate lo scorso anno dalla rivista tedesca Der Spiegel come parte dell’inchiesta Football Leaks.

Adesso il Manchester City dovrà affrontare il giudizio della Uefa e non è la prima volta che si trova costretto a fronteggiare una situazione simile. Nel 2014, per una precedente violazione delle norme, il club era stato sanzionato con una multa da 60 milioni di euro a seguito di un patteggiamento, a garanzia del quale il City si è impegnato a rientrare nei parametri entro il 2016, correggendo alcune voci relative ai propri ricavi (principalmente quelli derivanti dalla vendita di beni all’interno del gruppo, come la sponsorizzazione con Etihad). La multa è una delle ipotesi per le possibili sanzioni in merito al deferimento attuale, ma sarebbe la pena più lieve tra quelle previste. Il rischio, infatti, è quello di un blocco del mercato o, ancora peggio, di una sospensione dalla partecipazione alla Champions League.