La Serie C si ferma. Dopo i 15 minuti di ritardo dell’ultima giornata di campionato, il prossimo turno salterà per sciopero. Uno stop deciso a seguito dell’annuncio del presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli, e ratificato dai componenti del direttivo e dai consiglieri federali. Il motivo: la richiesta di introdurre una defiscalizzazione per i club della terza serie calcistica italiana, per la quale si attende ancora una risposta dal Governo e dal Parlamento. Oggi è in programma un incontro tra Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia, e la Federcalcio.
“Abbiamo deciso che il primo turno del girone di ritorno del Campionato Serie C, in programma il 21 e 22 dicembre p.v. non verrà disputato”, si legge in un comunicato della Lega Pro. “Per rispetto alla disponibilità del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, che ha convocato la FIGC mercoledì 18 dicembre p.v., per discutere la tematica della defiscalizzazione per i club di Lega Pro, sarà doveroso, all’esito dell’incontro, valutare con i club quanto concretamente emerso. I club di Serie C si sono dati regole rigorose per le iscrizioni al campionato e per i controlli durante lo stesso. C’è da fare altro? Sono pronti, l’operazione di rigore e pulizia proseguirà senza se e senza ma. Si stanno attrezzando per presentare progetti al Cipe, alla UE e a Sport e Salute. Si stanno dotando di strutture proprie, efficaci ed efficienti, per rispondere a questo sforzo progettuale ed innovativo. I club di Serie C formano giovani calciatori e calciatrici e, contemporaneamente, contribuiscono in modo decisivo a preservare i ragazzi e le ragazze dai pericoli della strada. Da qui nasce altresì la proposta dell’estensione della legge sull’apprendistato come fattore innovativo e cruciale. I club di Serie C fanno calcio e svolgono una funzione sociale presidiando il territorio. La sostenibilità dei club è il nodo decisivo affinché l’esperienza originale del calcio dei Comuni d’Italia, il calcio dei pulmini, il calcio che rappresenta 60 città e 17 milioni di persone, abbia un presente ed un futuro”.
L’obiettivo è quello di ottenere “la defiscalizzazione/credito di imposta”, per “abbassare i costi ed avere risorse da reinvestire in infrastrutture materiali (centri sportivi per i giovani) e in infrastrutture immateriali (formazione dei giovani)”. Se l’incontro odierno non dovesse dare frutti, il campionato di Serie C riprenderà all’anno nuovo, il 12 gennaio. “C’è il tempo necessario – prosegue il comunicato – perché il Governo ed il Parlamento ci diano le risposte concrete di cui abbiamo necessità. Quello che può succedere alla ripresa del campionato è facile da intuire, la nostra pazienza non c’è più e quindi continueremo la nostra battaglia”.