Coronavirus, la Liga torna in campo: a Madrid cerimonie tra le polemiche

Il calcio spagnolo è tornato in campo, lo ha fatto recuperando il secondo tempo di Rayo Vallecano-Albacete di Segunda Division (terminata 1-0 per i padroni di casa), sospesa lo scorso 15 dicembre per dei cori all’indirizzo dell’ucraino Zozulya, il quale ha in passato ostentato appartenenza a simboli di estrema destra. Per la Liga, invece, è oggi il giorno della ripresa, con la ventottesima giornata di campionato aperta alle 22 dal derby tra Siviglia e Betis. Altro derby, quello in programma domani allo stesso orario, tra Valencia e Levante, mentre le big scenderanno in campo sabato (Maiorca-Barcellona alle 22) e domenica (Athletic Bilbao-Atletico Madrid alle 14, Real Madrid-Eibar alle 19.30).

La vigilia di questa ripartenza è stata caratterizzata proprio dai rapporti tra i due club madrileni e da una celebrazione nella capitale, che ha generato un mini-assembramento a Puerta del Sol per le iniziative denominate #VolverEsGanar e #VolveremosSiTuVuelves. Eventi che hanno sollevato non poche polemiche, perché il presidente dell’Atletico, Henrique Cerezo, ha proposto al Real di giocare al “Wanda Metropolitano” per via dei lavori di ristrutturazione del “Santiago Bernabeu”: “Siamo a disposizione del Real Madrid – ha dichiarato Cerezo durante la discutibile cerimonia – nessuno questo può metterlo in dubbio”. Ai tifosi, questa mano tesa nei confronti dei rivali storici non è piaciuta, sebbene nel 1996 si sia verificato un precedente a parti invertite: i colchoneros disputarono nella casa dei blancos la sfida d’esordio nella Liga 1996/97, da campioni in carica, battendo il Celta Vigo per 2-0.

Ad ogni modo, il Real Madrid ha già reso nota la propria volontà di giocare le partite che rimangono da qui al termine del campionato allo stadio “Alfredo Di Stefano”, il campo del centro sportivo di Valdebebas dove disputa le gare casalinghe il Castilla, la squadra B dei madrileni. Non potendo contare sulla presenza del pubblico e con un “Santiago Bernabeu” alle prese con i lavori di rifacimento che dovrebbero terminare nel 2022, il Real Madrid ha optato per una soluzione a chilometro zero, almeno per portare a termine questa stagione.