Scongiurato il rischio di uno sciopero dei calciatori, la stagione in Serie C è iniziata col primo caos societario del 2020. Il Trapani non è sceso in campo alla prima giornata nel match casalingo contro la Casertana perché la squadra non aveva al seguito il medico sociale. È solo l’ultimo capitolo di una vicenda che ormai va avanti da mesi, in Sicilia, con i giocatori che hanno messo in mora la società e cercano di svincolarsi prima della fine del mercato. Il 2 ottobre si terrà l’udienza al collegio arbitrale per la richiesta di svincolo presentata da Luperini e Pettinari e per quella data i granata dovrebbero già avere la prima penalizzazione in classifica. La mancata disputa del match con la Casertana, oltre allo 0-3 a tavolino, costerà un punto di penalità.
Se il Trapani non ha potuto giocare all’esordio in campionato è perché il medico sociale non si è presentato, al culmine di un periodo in cui le inadempienze da parte della società sono state tali da indurre la squadra a procedere con la messa in mora. In tutto il pre-campionato, d’altronde, i pochi giocatori rimasti in organico hanno potuto sostenere solamente due allenamenti, l’ultimo dei quali a 24 ore dalla partita con la Casertana. L’allenatore Biagioni, però, non ha potuto seguire in prima persona la seduta perché non era ancora stato tesserato dal club. Allo stesso modo, non è stato possibile tesserare un medico trovato in extremis in sostituzione del responsabile sanitario.
Questa, almeno, è la versione di Gianluca Pellino, che si dichiara essere il proprietario del Trapani dopo l’acquisizione delle quote dalla Alivision di Petroni. Formalmente ha rilevato circa il 10% del pacchetto azionario del club, ma ha ammesso di essere il proprietario da venerdì sera. Pellino, presente al campo per la sfida con la Casertana, aveva già in precedenza accusato i calciatori “sindacalizzati” e i dipendenti per i mancati allenamenti. Per il forfait di ieri, invece, ha incolpato il medico sociale, scatenando le ire del capitano Felice Evacuo, che ha ribadito come la società (rappresentata da Pellino) non abbia rispettato i regolamenti in merito ai tesseramenti. I sei ispettori della Procura federale presenti allo stadio non hanno potuto far altro che riscontrare le irregolarità nei tesseramenti e il Trapani, di fatto, è stato costretto a dare forfait.
Ora bisogna attendere il verdetto del Giudice sportivo (il regolamento dice 0-3 a tavolino e penalizzazione di un punto). Al secondo forfait di fila, per il Trapani scatterebbe la radiazione. Il tutto a campionato appena iniziato, per di più dopo un’iscrizione in Lega Pro avvenuta grazie alle norme provvisorie previste a seguito dell’emergenza Covid-19. Il Trapani, infatti, ha ottenuto il via libera della Covisoc nonostante il mancato pagamento degli stipendi di aprile e giugno, con una vertenza presentata ai danni dei calciatori per la restituzione degli stipendi di marzo. La stessa Covisoc, inoltre, ha rilevato «una carenza finanziaria pari ad €438.004,00» per quanto riguarda l’indicatore di liquidità, ma ciò non ha compromesso l’ottenimento della licenza. Se domenica prossima dovesse arrivare un nuovo forfait, il Trapani sarebbe radiato senza mai essere sceso in campo.