Mondiale 2030, Johnson propone la candidatura congiunta di Inghilterra e Irlanda

Un Mondiale nelle isole britanniche nel 2030: l’ipotesi è stata lanciata da Boris Johnson, primo ministro inglese, pronto a sostenere una candidatura congiunta di Inghilterra e Irlanda per ospitare la Coppa del Mondo tra nove anni. In un’intervista rilasciata al Sun, Johnson ha ufficialmente esposto l’ipotesi di unire le forze tra i due paesi per l’organizzazione del torneo: “Siamo molto, molto desiderosi di riportare il calcio a casa nel 2030. Penso sia il posto giusto”.

Il cancelliere Sunak dovrebbe stanziare nel prossimo bilancio 2,8 milioni di sterline (circa 3,2 milioni di euro) per promuovere la candidatura di Inghilterra e Irlanda alla Fifa, unendosi alle altre nazioni già in lizza: per l’Europa, l’accoppiata Spagna-Portogallo e il “poker” composto da Grecia, Romania, Bulgaria e Serbia, mentre per il Sudamerica hanno presentato la loro proposta congiunta Uruguay, Argentina, Paraguay e Cile. Ha espresso la propria volontà di candidarsi anche il Marocco (al sesto tentativo dal 1994 a oggi), che potrebbe unirsi a Tunisia e Algeria.

Nelle scorse settimane era stata paventata l’ipotesi di poter organizzare in Inghilterra l’Europeo previsto nella scorsa estate, rinviato a causa della pandemia di Covid-19 nel 2021, per il quale però è ancora prevista una struttura “itinerante”. Londra è la città che ospiterà più partite del torneo, dato che a Wembley si disputeranno tre gare della fase a gironi, un ottavo di finale, le semifinali e la finalissima, per un totale di sette sfide. Nel caso in cui la Uefa dovesse decidere di accantonare la formula con più stati organizzatori per l’emergenza sanitaria, Johnson è pronto a rispondere presente: “Noi ospitiamo le semifinali e la finale – prosegue nella sua intervista – se loro vogliono che vengano ospitate altre partite, noi certamente ci siamo”.

Allo stato attuale, quella di trasformare l’Europeo itinerante in un Euro 2020 da svolgere per intero in Inghilterra rimane solamente un’ipotesi. La Uefa, per adesso, non appare intenzionata ad abbandonare i propri progetti, così come altre città designate per il torneo. Bucarest, stando a quanto comunicato dalla Federcalcio della Romania, non solo metterà a disposizione l’Arena Nationala, ma è pronta ad aprire gli spalti per il 25% della propria capienza, pari a circa 12 mila spettatori.