Serie C, un’offerta per salvare il Catania alla terza asta

La ricerca di un nuovo proprietario per il Catania giunge alle battute conclusive. Il Tribunale del capoluogo etneo, nella giornata di ieri, ha comunicato che «nel termine fissato dall’invito a offrire con gara eventuale pubblicato dalla curatela in data 8 marzo 2022, è pervenuta all’indirizzo pec del fallimento una sola offerta irrevocabile di acquisto» del ramo calcistico della società dichiarata fallita lo scorso 22 dicembre. Da allora, l’esercizio provvisorio è stato più volte prorogato e il ramo sportivo è stato messo all’asta per tre volte. Alla terza vendita, l’unico soggetto ad aver presentato un’offerta è stato Benedetto Mancini, già presidente del Latina in Serie B, prima del fallimento del 2017.

In merito all’unica offerta di acquisto pervenuta al Tribunale di Catania, il collegio dei curatori «ha già rimesso, come per legge, gli atti alla sezione fallimentare» del foro etneo, che nei prossimi giorni «provvederà ad effettuare le opportune valutazioni di competenza». Intanto, in Serie C, il Catania oggi scenderà in campo in casa contro il Campobasso e rimane in attesa di un verdetto definitivo. Per mesi, il club rossazzurro è stato in bilico, tenuto in vita dal prolungamento dell’esercizio provvisorio. Senza quello, sarebbe scattata in automatico l’esclusione dal campionato di competenza.

La terza asta, così come la seconda, è partita da una base di 500 mila euro, al ribasso dopo la cifra di un milione posta per la prima vendita (andata deserta). Mancini si è presentato con la società Fc Catania 1946, costituita prima del termine della seconda asta e, dopo alcuni problemi che di fatto non hanno reso possibile il deposito dell’offerta, ripresentatasi alla terza chiamata. Il capitale della società è stato aumentato, prima dei termini previsti per la terza asta, a 510 mila di euro. Se l’offerta verrà accettata, l’acquirente dovrà farsi carico dei cosiddetti debiti sportivi del Catania (pari a circa 2,85 milioni di euro). In vendita è stato messo solo il ramo calcistico del club, he ha perso la matricola dopo più di 75 anni. Dunque calciatori e immobilizzazioni materiali, ad esclusione del centro sportivo di Torre del Grifo.

Al terzo tentativo, dunque, è arrivata un’offerta per salvare il Catania. A fine dicembre, la sezione fallimentare del Tribunale etneo ha fatto scorrere i titoli di coda sulla storica matricola 1170, con la quale il club rossazzurro è andato avanti dal 1946. Sulla base dell’analisi svolta dai consulenti tecnici d’ufficio, l’esposizione debitoria complessiva al 30 settembre 2021 della società ormai fallita era di 53,9 milioni di euro. Questo a fronte di un patrimonio netto negativo pari a oltre 13 milioni di euro. Inoltre sono state riscontrate «modeste disponibilità liquide», tant’è che per portare avanti la gestione (definita «palesemente antieconomica») si è fatto affidamento a «consistenti ricapitalizzazioni da parte della proprietà». Adesso, dopo quasi tre mesi, il Tribunale di Catania è chiamato a valutare l’unica offerta giunta per mantenere il club in Serie C.