Distribuite un milione di tessere del tifoso. Ma i supporters italiani stanno davvero meglio?

Il numero delle tessere del tifoso rilasciate sino ad oggi dalla sola Serie A ha abbondantemente  superato il milione. Lo ha comunicato l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive che ha stigmatizzato gli episodi di inciviltà che hanno macchiato l'ultima giornata di campionato. Sia i fatti accaduti a Livorno, che quelli che hanno visto protagonisti in negativo i tifosi presso lo Juventus Stadium dove sono stati danneggiati i bagni del settore dove erano stati ospitati i tifosi partenopei e scanditi cori offensivi da parte degli juventini.

L'Osservatorio, spiega una nota, nel prendere atto, con soddisfazione, dell'identificazione dei responsabili dei reati da parte delle Forze dell'Ordine, auspica che anche i club che hanno subito un danno di immagine dal comportamento dei propri tifosi, non perdano l'occasione per ribadire il significato  dell'appartenenza ad una comunità fidelizzata, che si fonda sulla condivisione di valori sportivi, etici e comportamentali. Con questo spirito, infatti, molti club, a livello europeo, hanno costruito ed educato la propria tifoseria, arrivando anche a risarcire i danni provocati negli stadi, da parte di quelle minoranze che rifiutano di testimoniare i valori dell'essere "Tifoso".

Appunto. Nel momento in cui le tessere che avrebbero dovuto rivoluzione il modo di essere tifosi in Italia sfondano quota un milione c'è da domandarsi se l'obiettivo è stato centrato o meno e se l'attuale condizione dei supporters sia davvero migliorata, in termini di sicurezza e di qualità, rispetto a tre stagioni fa. 
 

  • Alessandro |

    Scusa Agostino Ghiglione, ma tu “il carcere a vita” lo augureresti a chi per strada a un semaforo ha sgridato o minacciato (anche in modi poco ortodossi e sicuramente censurabili) chi magari a suo parere gli avrebbe dovuto dare la precedenza? Perchè qua si tratta di un caso analogo: minacce, ingiurie, avranno anche sbagliato, ma di violenza fisica non ce n’è stata neanche l’ombra! La tessera NON FUNZIONA, ormai è lampante, solo l’Osservatorio continua e continuerà a snocciolare numeri trionfalisitici sulle tessere rilasciate senza approfondire le problematiche, quando è ormai chiaro che se davvero tutti decidessero di farsi la tessera (compresi quelli che si sono rifiutati di farla per contrarietà all’incostituzionale art. 9, quello del TUO populisticissimo “daspo a vita”, daspo che già di per sè ha dei risvolti applicativi su cui ci sarebbe tantissimo da discutere) gli incidenti aumenterebbero inevitabilmente. E a quel punto, l’asticella dei divieti si alzerebbe ulteriormente: non più i “non tesserati” possono andare in trasferta, ma si daranno daspo per motivi assurdi (già le questure hanno iniziato a farlo… ne vedremo delle belle in tribunale!) oppure si vieterà partita per partita (e anche questo si è iniziato a farlo…). L’unica soluzione è che ci vuole un’altra cultura: cultura della sportività, della goliardia, della non vigliaccheria, della lealtà, della prevenzione e del dialogo. Poi purtroppo i delinquenti ci sono ovunque e sempre ci saranno. E allora che facciamo? Chiudiamo le autostrade per evitare incidenti? Non mi pare la soluzione… ULTRAS LIBERI!

  • Alessandro |

    Scusa Agostino Ghiglione, ma tu “il carcere a vita” lo augureresti a chi per strada a un semaforo ha sgridato o minacciato (anche in modi poco ortodossi e sicuramente censurabili) chi magari a suo parere gli avrebbe dovuto dare la precedenza? Perchè qua si tratta di un caso analogo: minacce, ingiurie, avranno anche sbagliato, ma di violenza fisica non ce n’è stata neanche l’ombra! La tessera NON FUNZIONA, ormai è lampante, solo l’Osservatorio continua e continuerà a snocciolare numeri trionfalisitici sulle tessere rilasciate senza approfondire le problematiche, quando è ormai chiaro che se davvero tutti decidessero di farsi la tessera (compresi quelli che si sono rifiutati di farla per contrarietà all’incostituzionale art. 9, quello del TUO populisticissimo “daspo a vita”, daspo che già di per sè ha dei risvolti applicativi su cui ci sarebbe tantissimo da discutere) gli incidenti aumenterebbero inevitabilmente. E a quel punto, l’asticella dei divieti si alzerebbe ulteriormente: non più i “non tesserati” possono andare in trasferta, ma si daranno daspo per motivi assurdi (già le questure hanno iniziato a farlo… ne vedremo delle belle in tribunale!) oppure si vieterà partita per partita (e anche questo si è iniziato a farlo…). L’unica soluzione è che ci vuole un’altra cultura: cultura della sportività, della goliardia, della non vigliaccheria, della lealtà, della prevenzione e del dialogo. Poi purtroppo i delinquenti ci sono ovunque e sempre ci saranno. E allora che facciamo? Chiudiamo le autostrade per evitare incidenti? Non mi pare la soluzione… ULTRAS LIBERI!

  • agostino ghiglione |

    Due anni fa non sopportando l’idea che mi venisse preclusa la opportunità di entrare allo Stadio ho sottoscritto la Tessera del tifoso che ho ricevuto dopo tre mesi di attesa.Nello stesso periodo avevo ottenuto la Carta d’Identita a vista allo sportello della mia Circoscrizione e il nuovo Passaporto col cip all’ufficio di Polizia in 10 giorni.
    Non mi sono posto altre domande perchè la soddisfazione di avere un titolo che non mi impedisse di entrare allo Stadio di Marassi di Genova in partite dette “a rischio” era per me sufficiente.Vivo a Roma e raramente ho occasione di tornare a Genova ma se mi dovesse succedere con la tessera sono a posto.Ma dopo Genoa-Siena di aprile scorso è difficile che possa mettere piede a Marassi visto che io per entrare devo esibire biglietto,carta d’identità,quindi passare per i tornelli e recarmi al posto assegnato.Cosa che i cosiddetti tifosi organizzati non hanno fatto passando dalla gradinata Nord ai distinti senza alcun titolo per farlo.Aspetto che il Tribunale di Genova sanzioni queste 2-300 persone con un “daspo a vita” per poter rimettere piede in quello Stadio che per me da quel giorno è “sconsacrato” per il tipo di calcio che piace a me.

  • agostino ghiglione |

    Due anni fa non sopportando l’idea che mi venisse preclusa la opportunità di entrare allo Stadio ho sottoscritto la Tessera del tifoso che ho ricevuto dopo tre mesi di attesa.Nello stesso periodo avevo ottenuto la Carta d’Identita a vista allo sportello della mia Circoscrizione e il nuovo Passaporto col cip all’ufficio di Polizia in 10 giorni.
    Non mi sono posto altre domande perchè la soddisfazione di avere un titolo che non mi impedisse di entrare allo Stadio di Marassi di Genova in partite dette “a rischio” era per me sufficiente.Vivo a Roma e raramente ho occasione di tornare a Genova ma se mi dovesse succedere con la tessera sono a posto.Ma dopo Genoa-Siena di aprile scorso è difficile che possa mettere piede a Marassi visto che io per entrare devo esibire biglietto,carta d’identità,quindi passare per i tornelli e recarmi al posto assegnato.Cosa che i cosiddetti tifosi organizzati non hanno fatto passando dalla gradinata Nord ai distinti senza alcun titolo per farlo.Aspetto che il Tribunale di Genova sanzioni queste 2-300 persone con un “daspo a vita” per poter rimettere piede in quello Stadio che per me da quel giorno è “sconsacrato” per il tipo di calcio che piace a me.

  • Mauro |

    Scusi, un’informazione, ma lo Juventus Stadium, è l’unico stadio dove domenica sono stati scanditi cori offensivi da parte dei tifosi locali contro i tifosi avversari? Perchè allora devo essere sfigato io, visto che, dovunque sia andato in giro per l’Italia a seguire la Juve, i cori contro noi ospiti li ho sempre sentiti. A Napoli, Roma, Firenze e Milano, accompagnati da sassaiole, bottigliate ecc. Ogni santa domenica.
    Mi limiterei a citare i 2 casi veri, quelli di Morosini e dei consueti vandalismi dei tifosi napoletani, senza cercare par condicio inutili e fuori luogo.

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