Milan-Juventus, al botteghino fa (quasi) tre milioni

Il big match Milan-Juve si gioca anche al botteghino. Lo scorso 15 gennaio 2012, in occasione del derby, tra Inter e Milan, il tutto esaurito ha garantito l’incasso più alto della storia per il Milan: 48.341 biglietti più i 31.181 abbonamenti, per un ricavo totale di 3.131.396 euro.

L’incasso di Milan-Juventus dovrebbe sfiorare questa cifra, anche se non oltrepassarla. Gli introiti da biglietteria hanno perso negli ultimi dieci anni, con la valanga di soldi delle pav-tv (stasera saranno collegati 160 paesi), il valore di prima fonte di ricavi per i club di calcio. Ma in partite come questa splendono di nuovo fulgore.

Stadio vecchio fa buon incasso. Il vecchio stadio Meazza ancora permette nelle occasioni di gala introiti considerevoli. Come accaduto, del resto, a un altro impianto vetusto, il San Paolo, in settimana per gli ottavi di finale di Champions league. Napoli-Chelsea ha fruttato 3 milioni di euro alla società di De Laurentiis. Anzi, le quattro gare della massima manifestazione continentale hanno portato nelle casse del Napoli 9,5 milioni di euro (ai 3 milioni con i Blues, vanno aggiunti i 2,5 milioni per la partita con il Bayern Monaco, i 2,4 guadagnati con il Manchester City e 1,6 milioni ricavati con il Villareal).

L’esempio juventino. Il nuovo Juventus Stadium, sicuramente all’avanguardia, registra il tutto esaurito quasi ogni domenica. Ma l’incasso ottenuto per Juventus-Milan, nella gara d’andata, è stato di 1,7 milioni, poco più della metà di quello realizzato a Milano, stasera,  essendo la capienza limitata a 40mila spettatori. Una scelta di comfort che ha tenuto conto dell’ordinario “bacino d’utenza” torinese. La vera sfida per stadi con capienze “calmierate”, in effetti, è quella di garantire una frequenza (e i relativi incassi) slegata dal turno di campionato.  

Ma l’esempio della Juve, sembra difficile da seguire per gli altri club, con la legge sugli stadi bloccata alla Camera e finanziamenti pubblici in ritirata. Nonostante i periodici annunci di cantieri non se n’è visti in giro. A Torino venne costruito un nuovo impianto, il Delle Alpi, in occasione di Italia ’90 con l’intervento di una società privata, l’Aqua Marcia. La società fallì e in seguito l’impianto passò al Comune. Nella stagione 2001/02 la Juve lo comprò per circa 25 milioni. In vista dei Giochi Olimpici di Torino, nel 2006, il vecchio Comunale venne ristrutturato, diventando appunto l’Olimpico, stadio impiegato per la cerimonia di apertura e chiusura dei Giochi. Perciò la Juve mentre il Delle Alpi veniva abbattuto e ricostruito ha così potuto giocare in uno stadio rinnovato, senza rinunciare all’apporto dei suoi supporter. Una concomitanza di fattori che in altre città sembra davvero improbabile.

 

 

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  • RC65 |

    Il nuovo stadio della Juventus non potrà garantire incassi di oltre 3mln, ma registrando spesso il tutto esaurito alla fine incassa di più di un Meazza che si riempie del tutto solo 4-5 volte a stagione. Almeno credo.

  • RC65 |

    Il nuovo stadio della Juventus non potrà garantire incassi di oltre 3mln, ma registrando spesso il tutto esaurito alla fine incassa di più di un Meazza che si riempie del tutto solo 4-5 volte a stagione. Almeno credo.

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