L’Inter mette nel mirino il terzo posto e la qualificazione alla prossima edizione della Champions League calando due assi sul tavolo del calciomercato. Gli arrivi di Lukas Podolski e Xherdan Shaqiri rappresentano le due carte principali giocate da Erick Thohir per riportare l’Inter nell’Europa che conta e riuscire ad attuare il piano quinquennale presentato alla Uefa per evitare sanzioni legate al mancato rispetto dei regolamenti sul fair play finanziario. Una scalata in classifica che potrebbe valere indirettamente 250 milioni di euro, considerando l’esclusione delle principali avversarie nella lotta Champions: i 50 milioni garantiti dall’accesso alla fase a gironi verrebbero a mancare per le altre pretendenti (Milan, Napoli, Lazio, Fiorentina) il che porterebbe al loro conseguente indebolimento in sede di mercato, creando un evidente vantaggio competitivo per l’Inter. Un obiettivo per il quale Thohir si gioca tutto, cercando di intaccare il meno possibile il bilancio 2014, con rischi decisamente elevati qualora il piano Champions non dovesse andare a buon fine.
Accesso in Champions per evitare sanzioni. L’Uefa continua a monitorare la situazione finanziaria dell’Inter e il successo del piano presentato da Erick Thohir a Nyon passa indubbiamente dalla qualificazione alla prossima Champions League. Il bilancio precario del club nerazzurro e la situazione debitoria in peggioramento (Al 30 giugno 2013 l’Inter aveva debiti totali per 432 milioni, di cui 73 verso i fornitori, cifra che sarebbe in aumento in questi ultimi mesi con ritardi crescenti nei pagamenti) lasciano la porta aperta al rischio di sanzioni. L’accesso alla fase a gironi della Champions garantirebbe ai nerazzurri 50 milioni di euro, grazie anche al nuovo accordo per i diritti tv raggiunto da Mediaset per il triennio 2015/18. Un “bonus” da 230 milioni a stagione, per un ammontare complessivo che si aggira sui 700 milioni di euro nel ciclo triennale, che rappresenta per i club italiani un notevole salto in avanti dai 130 milioni di euro a stagione previsti dal precedente accordo.
Mercato, impatto minimo sul bilancio 2015. Per riuscire a centrare l’obiettivo, l’Inter ha dovuto muoversi sul mercato, in modo da consegnare a Roberto Mancini una rosa quanto più competitiva possibile. In nemmeno una settimana dalla riapertura delle liste sono sbarcati a Milano l’attaccante tedesco Lukas Podolski e il fantasista svizzero Xherdan Shaqiri. Due mosse che peseranno sul bilancio 2015 in maniera minima, dato che l’Inter ha trovato in entrambi i casi l’accordo per il prestito: per il campione del Mondo la spesa per il trasferimento è stata di 600 mila euro, mentre Shaqiri arriva in prestito gratuito con obbligo di riscatto. Al netto dunque del costo dei cartellini (l’ammortamento scatta subito in virtù dell’obbligo di riscstto) contando gli stipendi (1,5 milioni circa sia per Podolski che per Shaqiri da qui a giugno), le due operazioni avranno un peso di meno di quattro milioni in questo esercizio.
I rischi della missione Inter. Il rischio legato al mancato accesso alla Champions League è evidente. Senza gli introiti della massima competizione continentale, la possibilità di vedersi sanzionati dalla Uefa diventerebbe più concreta e l’obbligo di riscatto di Shaqiri costringerebbe la dirigenza a vendere per rimpinguare le casse (con Mauro Icardi e Mateo Kovacic in vetrina per una possibile cessione), già aggravate dall’avvicendamento in panchina tra Mazzarri e Mancini. Il cambio di allenatore peserà infatti sul budget interista circa 30 milioni di euro nel periodo di concomitanza a libro paga dei due tecnici (salvo risoluzione anticipata con Mazzarri): Mancini guadagnerà circa 3,5 milioni a stagione più i premi, mentre Mazzarri prenderà nello stesso periodo circa 6 milioni netti. Al lordo sono dunque 14 milioni per Mancini e 12 per Mazzarri, a cui vanno aggiunti 4 milioni per gli staff di entrambi i tecnici. Le necessità di cassa impongono peraltro di varare un aumento di capitale ovvero un prestito obbligazionario già nei prossimi mesi.
Riscatti a giugno, tesoretto possibile. In caso di mancata Champions, esisterebbe comunque una possibilità per l’Inter di evitare cessioni dolorose, ed è legata ai riscatti dei giocatori ceduti in prestito. Tra Ricky Alvarez, Saphir Taider ed Ezequiel Schelotto, l’Inter potrebbe racimolare una ventina di milioni, cifra che però non è assolutamente garantita a causa della formula con cui sono stati ceduti i giocatori. Taider è al Sassuolo in prestito con diritto di riscatto per 7 milioni, Schelotto resterà al Chievo solo se raggiungerà un determinato numero di presenze (riscatto fissato a tre milioni), mentre per Alvarez la situazione è più complessa. Dal Sunderland, club nel quale milita attualmente, fanno intendere di avere un’opzione per il riscatto e non l’obbligo legato a determinati traguardi.