Con 597 voti favorevoli, 36 voti contrari e 55 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione globale sulla politica sportiva dell’UE, affermando di volere che la cultura sportiva europea sia allineata ai valori dell’UE di solidarietà, sostenibilità, inclusività per tutti, competizione aperta, merito sportivo ed equità. Il Parlamento si oppone fermamente alle “competizioni separatiste” che minano questi principi e mettono in pericolo la stabilità dell’ecosistema sportivo complessivo. È quanto si legge in un comunicato reso noto dallo stesso Parlamento Europeo, in chiara contrapposizione alla cosiddetta Superlega, per la quale prosegue la battaglia legale tra i club rimasti all’interno del progetto (Juventus, Barcellona e Real Madrid) e la Uefa, in attesa di giudizio da parte della Corte di Giustizia Europea.
Per Tomasz Frankowski, ex calciatore polacco e relatore del testo sui valori dell’UE nello sport, «lo sport ha un enorme potere di unire le persone, indipendentemente dall’etnia, dalla religione, dal genere o dallo stato socioeconomico. Ci mantiene felici, in salute e ci permette di imparare per tutta la vita. È anche un importante ramo dell’economia, che rappresenta quasi il 3% del PIL dell’UE» e quindi ha bisogno di «più visibilità e più azione a livello dell’UE». Lo stesso Frankowski ha invitato la Commissione europea a nominare un coordinatore separato per lo sport e ha concluso affermando che la sfida principale era «promuovere il modello sportivo europeo e proteggerlo da minacce come una Superlega».
«Non ci sono altre circostanze in Europa in cui ad un regolatore monopolistico privato come la Uefa, con sede al di fuori dell’Unione Europea, venga anche concesso di essere l’unico, dominante, operatore e custode», è quanto dichiarato in un comunicato dai finanzieri Anas Laghrari e John Hahn, per conto della Superlega. «Gli sport europei – proseguono – e in particolare il calcio, hanno bisogno di protezione contro gli abusi commessi da una serie di attori che siedono al di fuori dell’Unione Europea, perseguendo interessi estranei allo sport mentre usano le squadre di calcio come piattaforme per le proprie agende, violando le regole del fair play finanziario e danneggiando le tradizionali il calcio e la sua sostenibilità».
Soddisfatto, invece, il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin: «Il messaggio del Parlamento Europeo a nome dei cittadini dell’UE è chiaro: l’Europa e gli europei si oppongono fondamentalmente a progetti separatisti come la fallita Superlega europea che minaccia i valori dello sport europeo. Il calcio europeo non è un mercato pensato per servire solo gli interessi dell’élite e i guadagni finanziari: è una storia di successo europea che serve tutta la società. Continueremo a lavorare con l’UE per rafforzare e proteggere il modello sportivo europeo nel calcio europeo».