Il Tribunale Federale Nazionale presieduto da Cesare Mastrocola, chiamato a pronunciarsi sui deferimenti relativi al dissesto economico-finanziario del Parma FC, ha disposto l’inibizione “per 5 anni e un’ammenda di 150mila euro nei confronti di Tommaso Ghirardi”, all’epoca dei fatti Presidente del Cda della società emiliana e “l’inibizione per 4 mesi e 4000 euro di ammenda nei confronti di Silvia Serena, all’epoca dei fatti nel Consiglio di amministrazione della società, che ha patteggiato la sanzione”. Il Tfn ha inoltre sanzionato con “l’inibizione per 5 anni e un’ammenda di 150mila euro disponendo la preclusione alla permanenza in qualsiasi rango o categoria della Figc, Pietro Leonardi, all’epoca dei fatti Amministratore delegato della società”. Sono stati prosciolti dalle violazioni ascritte i seguenti dirigenti: Susanna Ghirardi, Alberto Rossi, Giovanni Schinelli, Arturo Balestrieri, Roberto Bonzi, Giuseppe Scalia, Gabriella Pasotti, Enrico Ghirardi, Pasquale Giordano, Mario Bastianon, Francesco Sorlini, Maurizio Magri, Osvaldo Francesco Riccobene. Prosciolti anche i protagonisti degli improbabili tentativi di rilevare il club come Emil Kodra e Giampietro Manenti.
Dopo la sentenza Leonardi ha rassegnato le dimissioni dalla carica di direttore generale del Latina. “Dopo aver appreso la sentenza di primo grado del TFN con la quale mi hanno inflitto 5 anni di squalifica con preclusione, ho deciso di dimettermi dal ruolo di Direttore Generale del club – scrive Leonardi – Questa mia iniziativa, oltre a costituire un atto dovuto in ottemperanza a quanto stabilito dalla sentenza, vuole rappresentare il modo per rispettare la società che ringrazio per avermi concesso un’opportunità di lavoro ricordando che fin dall’inizio della vicenda, attraverso le parole della proprietà, il club ha sempre ribadito di rimandare ogni decisione su di me a quelle che sarebbero state le sanzioni della giustizia sportiva. Questa mia scelta, inoltre, rappresenta un modo per rispettare e ringraziare la città di Latina e la tifoseria nerazzurra che hanno saputo adottarmi nel momento più complicato e difficile della mia vita”. Per il Tribunale federale nazionale che ha emesso la sentenza di 1° grado (ora si aprirà la fase dell’appello in sede sportiva) Leonardi è responsabile, tra le altre cose, di aver chiesto e ottenuto da un club già in dissesto un credito di 1,2 milioni e di averlo ripagato assegnandosi in qualità di Ad un nuovo contratto al doppio dello stipendio.