La Lega B del presidente Andrea Abodi rilancia l’iniziativa sul fronte stadi alleandosi con l’Istituto del Credito sportivo e con Invimit, la società del ministero dell’Economia istituita nel 2013 e che ha per missione lo sviluppo dei patrimoni immobiliari pubblici. Dallo scorso luglio l’Invimit ha allargato agli impianti sportivi il proprio perimetro di intervento, prima limitato alla rigenerazione del patrimonio scolastico, alla riqualificazione energetica e all’ottimizzazione dell’utilizzo degli immobili pubblici. Da qui nasce l’idea di una sinergia con B Futura, società interamente partecipata dalla Lega B che si occupa di riqualificazione degli stadi dalla A alla Z, dallo studio di fattibilità alla realizzazione. L’obiettivo è quello di accelerare il processo di riqualificazione degli impianti sportivi pubblici attraverso la promozione di fondi immobiliari fra soggetti privati e i Comuni proprietari grazie agli investimenti di Invimit, Ics e la consulenza di B Futura. Questo è il senso del protocollo d’intesa firmato ieri tra questi soggetti. In sostanza, gli enti locali potranno conferire nel fondo lo stadio di cui sono proprietari acquisendo quote. A loro volta Invimit e Credito sportivo acquisiranno quote immettendo liquidità.
Il Comune, proprietario dello stadio, direttamente o in alternativa un privato, attraverso lo strumento del project finacing, potrà così avviare un progetto di riqualificazione dell’impianto. In entrambi i casi il Comune è obbligato a indire una gara a evidenza pubblica per scegliere la Sgr privata con cui poi istituire il fondo immobiliare. Nel caso del project il proponente avrà comunque sempre una prelazione sul vincitore della gara pubblica. A questo punto Invimit potrà scegliere se entrare nel pacchetto azionario del fondo, con o senza una quota di maggioranza. Dopo di che il Comune ad esempio può cedere la sua parte a una società sportiva (preferibilmente quella di calcio che utilizza lo stadio), oppure il fondo può mettere a mercato l’immobile riqualificato, oppure il Comune può decidere di riprenderlo. Intanto Invimit, ma anche gli altri soci, ogni anno ricevono un utile come ritorno dell’investimento ovvero alla cessione della proprietà del bene immobile. Invimit per entrate nell’affare chiede una reddittività del 3% e la valorizzazione dell’immobile pubblico.
“Grazie all’iniziativa odierna – spiega il presidente di Invimit Massimo Ferrarese – potranno nascere appositi Fondi Obiettivo gestiti da SGR di mercato e promossi dagli Enti territoriali proprietari degli impianti oggetto di valorizzazione. Invimit attraverso l’utilizzo delle risorse disponibili nel Fondo i3-Core Comparto Territorio, rivestirà il ruolo di investitore garantendo la liquidità necessaria alla riqualificazione degli impianti”.
“La Lega B – aggiunge Abodi – insieme a Invimit e Credito Sportivo, lancia un segnale unico nel suo genere dando il via a un’iniziativa che produrrà nel tempo benefici concreti per l’intero sistema calcistico. È motivo di orgoglio essere co-ideatori e promotori di uno strumento di tale impatto strategico in un settore nel quale registriamo un gap rispetto al resto d’Europa che va colmato velocemente. L’accordo ha l’obiettivo di promuovere una forte accelerazione dei processi di sviluppo infrastrutturale e di rinascita urbana in una cornice di assoluto rispetto della sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria delle realtà locali”.