Euro 2016 “premia” la Juventus: i bianconeri sono primi in Europa per i proventi dalla redistribuzione del benefit da oltre 150 milioni di euro destinato ai club. Ai campioni d’Italia vanno 3.484.875,38 euro, più di ognuna delle 641 società a cui è stato versato un contributo da parte della Uefa, come prevede l’accordo raggiunto nel 2012 con l’Eca per la concessione dei tesserati nel principale torneo europeo per nazionali. Ai trentuno club italiani coinvolti va un totale di 15.822.779,68 euro, cifra che rende la Figc la terza federazione tra le cinquantaquattro complessive. Davanti a tutte troviamo l’Inghilterra, con 38.329.085,28 da ridistribuire tra sessanta club. Al secondo posto la federazione tedesca, che con i suoi trentanove club ha ricevuto 18.483.390,89 euro.
Distribuzione del benefit, come funziona. Il meccanismo di distribuzione dei benefit per i club prevede una cifra fissa per ogni partita di Euro 2016 disputata dalle nazionali in cui è stato convocato un tesserato. Per le qualificazioni è prevista una somma complessiva di 50 milioni di euro a cui si sono andati ad aggiungere 744.937 euro di sopravanzo da Euro 2012. Per la fase finale la cifra fissa è per ogni giorno e non per ogni partita, suddividendo i club in tre fasce di categoria relativa alla nazione e alla serie di competenza. In media, si passa dai 7.231 euro al giorno per i giocatori dei club di prima categoria (Premier League, Ligue 1, Bundesliga, Serie A, Eredivisie e Liga) ai 4.821 euro al giorno della seconda categoria, fino ai 2.410 euro della terza categoria.
Juventus prima in Europa. La Juventus, con i suoi 3.484.875,38 euro (361.005,25 dei quali dalle qualificazioni a Euro 2016) è il primo club europeo nella graduatoria della redistribuzione del benefit. Alle sue spalle un trittico tutto inglese: Liverpool con 3.394.511,33 euro, Tottenham con 3.066.138,48 euro e Manchester United con 2.997.731,85 euro. Il Bayern Monaco è la prima squadra tedesca con un contributo di solidarietà pari a 2.898.339,94 euro, mentre per trovare la prima spagnola bisogna arrivare al sesto posto col Real Madrid, che ha ottenuto 2.524.835,57 euro. Tra le merengues e l’altra spagnola in top ten (il Barcellona) si frappone l’Arsenal, con 2.463.222,34 euro. Per i catalani il benefit è di 2.352.693,90 euro, mentre a chiudere al top ten troviamo la seconda italiana della graduatoria, la Roma, con 2.124.904,29 euro, e il Southampton con 2.094.099,34 euro.
Le altre italiane. In Italia, alle spalle delle due top ten europee, sono in tre a superare la soglia del milione di euro: il Napoli con 1.466.426,97 euro, la Fiorentina con 1.375.824,03 euro e la Lazio con 1.188.410,05 euro. La graduatoria della Serie A prosegue con Inter (884.911,28 euro), Torino (837.829,01 euro), Milan (612.194,34 euro), Palermo (516.111,45 euro), Udinese (391.749,05 euro), Empoli (331.636,53 euro), Genoa (306.940,14 euro), Sampdoria (301.727,14 euro), Sassuolo (275.927,66 euro) e Bologna (278.262,43 euro). Delle società appartenenti alla Lega Serie B nella stagione 2015/16, il Cagliari è quella che ha ottenuto la somma maggiore con 257.705,93 euro, seguito dal Cesena con 210.174,94 euro. Il Parma, militante in Serie D nella stagione di riferimento, con i suoi 26.010,07 euro si piazza al venticinquesimo posto davanti a club di Lega Pro (Catania), Serie B (Livorno, Latina, Ternana) e persino Serie A (Atalanta e Carpi).
Euro 2016, un contributo da 200 milioni. “I club stanno investendo risorse nello sviluppo dei calciatori – ha dichiarato Karl-Heinz Rummenigge, presidente dell’Eca – contribuendo al successo finanziario e sportivo delle nazionali. Perciò è importante e corretto premiare e dare un riconoscimento ai club per aver concesso i propri tesserati. l’Eca è soddisfatta per aver trovato con la Uefa un serio accordo che possa portare benefici a così tanti club in tutta Europa”. Per Euro 2020, la somma che sarà distribuita alle società sarà pari all’8% dei ricavi lordi, con un minimo garantito di 200 milioni di euro. I 150 milioni garantiti per Euro 2016 hanno già di per sé rappresentato un aumento del +11.5% rispetto al contributo versato alle società per l’edizione precedente.