La corsa alla Champions League si riduce alle ultime otto contendenti e oggi verrà reso noto il quadro che dai quarti di finale porterà fino all’atto conclusivo del Wanda Metropolitano di Madrid. Il dominio della Premier League, con quattro squadre qualificate in questa fase, è anche un dominio economico: i club inglesi partecipanti alla competizione hanno raccolto poco meno di 183 milioni solo per quanto riguarda i premi sportivi, a cui aggiungere altri 94 milioni previsti dalla nuova ripartizione dei ricavi, derivanti dal ranking Uefa dei singoli club. Il Manchester City guarda tutti dall’alto in basso per quanto fatto sul campo: 50,55 milioni di premi sportivi, primo a pari merito col sorprendente Porto che ha chiuso il girone con cinque successi (più di chiunque in tutta la Champions) e il suo nome sarà oggi nell’urna del sorteggio per i quarti di finale.
Sorprendenti fino ad un certo punto, i portoghesi, perché pure il ranking Uefa è dalla loro parte. Nella classifica generale sono ottavi e tra le squadre giunte a questa fase del torneo hanno davanti solo Juventus, Manchester United e Barcellona. I catalani sono gli unici, al momento, ad essersi assicurati una base di ricavi superiore a quella del Porto: i lusitani attualmente otterrebbero 50,55 milioni di premi sportivi (15,25 per l’accesso ai gironi, 15,3 per i risultati della prima fase, 20 per l’accesso ai quarti) a cui aggiungere 28,8 milioni per il piazzamento nel ranking, per un totale di poco superiore ai 79 milioni di euro. Il Barcellona, invece, tocca quota 84 milioni con la “spinta” dei 34,4 milioni ottenuti grazie al ranking (nel quale è secondo alle spalle del Real Madrid).
Il ranking per coefficienti è la novità di questa edizione della Champions League per ciò che riguarda i ricavi e, di fatto, ha limitato il “potere” del market pool, che nelle scorse stagioni ha influenzato pesantemente la ripartizione tra i club partecipanti. Adesso la quota di mercato vale in percentuale solo il 15% dell’intero montepremi (292 milioni in totale da suddividere in base alle nazioni), mentre il ranking deecnnale rappresenta la fetta più ampia della torta. In totale la somma da distribuire è pari a 585 milioni, in quote da 1,108 milioni ciascuna: la squadra col coefficiente più basso prende questa cifra, la prima nel ranking invece prende 32 quote (pari dunque a 35,46 milioni).
Pur con un market pool depotenziato, la Juventus è sulla scia delle principali concorrenti per la ripartizione dei ricavi della Champions League. Per i risultati sul campo sarebbe fuori dal podio (46,77 milioni di euro), ma il ranking per coefficienti la farebbe balzare al terzo posto dietro a Barcellona e Porto con una previsione di 76,7 milioni. Il Manchester United, con un ranking migliore, paga un girone non esaltante e infatti sarebbe subito alle spalle dei bianconeri, con 75,8 milioni di ricavi. Prime tra le escluse dagli ottavi Bayern Monaco (71,8 milioni) e Real Madrid (71,3 milioni). I loro nomi, oggi, non saranno estratti dall’urna di Nyon, però allo stato attuale delle cose avrebbero proventi superiori ad almeno tre dei club qualificati al turno successivo.