Trimestrale in rosso per il Manchester United, che chiude con una perdita di 33,7 milioni di euro il primo quarto dell’esercizio 2020/21. L’effetto Covid-19 è evidente nel crollo dei ricavi, che subiscono una contrazione del 19,5% rispetto al primo trimestre dell’esercizio precedente. In totale, i ricavi del periodo luglio-settembre 2020 sono pari a 121,1 milioni di euro. Quasi nulli i proventi dal botteghino, con poco meno di 1,9 milioni di euro messi a bilancio (contro i 22,1 milioni di sterline – pari a 24,6 milioni di euro – di un anno fa), complice la chiusura degli stadi in Inghilterra a causa della pandemia. In calo anche i ricavi commerciali (pari a 66,3 milioni di euro), mentre aumentano i proventi televisivi: da 32,9 a 47,6 milioni di sterline, pari a 52,9 milioni di euro. Una variazione del 44,7% rispetto al primo trimestre 2019/20.
Sul piano operativo, l’impatto della pandemia e delle misure per prevenire l’ulteriore diffondersi del contagio continuano a incidere sul business del Manchester United, data la chiusura al pubblico dello stadio (sia per le partite che per i tour turisitici) e del museo del club. Il rinvio della conclusione della stagione 2019/20 ha portato alla disputa di sei partite di Premier League (tre casalinghe e tre in trasferta) e di una semifinale di FA Cup durante l’esercizio in corso, ma tutte le partite si sono giocate a porte chiuse. Inoltre, il tour pre-campionato programmato per la scorsa estate è stato annullato per effetto delle restrizioni sui viaggi internazionali. Come già visto, l’impatto del Covid-19 in termini di mancati introiti dal botteghino è stato parzialmente compensato dai proventi televisivi, ma anche dalla riduzione di parte dei costi operativi.
“Sebbene la pandemia di Covid-19 continui a causare notevoli disagi – ha dichiarato il vicepresidente Ed Woodward – siamo ottimisti sul fatto che la fase di recupero e normalizzazione stia gradualmente avvicinandosi. La resilienza del club e la nostra forte attività commerciale continuano a fornire una solida base, dandoci fiducia nelle nostre prospettive a lungo termine al di là della pandemia, sia dentro che fuori dal campo. Riconosciamo che non tutti i club siano in una posizione finanziaria così solida e che la Premier League abbia la responsabilità di sostenere la più ampia piramide calcistica inglese. Continueremo a spingere per questo sostegno, sia attraverso un’assistenza di emergenza durante la pandemia, sia attraverso riforme a più lungo termine per garantire che il successo della Premier League venga rafforzato a beneficio del calcio nazionale nel suo insieme”.