Un “no” secco alla Superlega. La Fifa e le sei confederazioni continentali hanno reso nota la loro contrarietà a qualunque altra competizione nata e condotta al di fuori dell’egida della Fifa. Una lettera firmata da Gianni Infantino, presidente della Fifa, ma anche da Aleksander Ceferin per la Uefa, Alejandro Dominguez per la Conmebol, Shaikh Salman bin Ebrahim Al Khalifa per l’Afc, Constant Omari per la Caf, Vittorio Montagliani per la Concacaf e Lambert Maltock per la Ofc.
“Alla luce delle recenti speculazioni dei media riguardo alla creazione di una Super Lega Europea chiusa da parte di alcuni club europei – si legge nel comunicato – la Fifa e le sei confederazioni vogliono ancora una volta ripetere e sottolineare con forza che tale competizione non sarebbe riconosciuta dalla Fifa o dalle rispettive confederazioni. A qualunque club o giocatore coinvolto in tale competizione, come conseguenza, non verrà consentito di partecipare in qualunque competizione organizzata dalla Fifa o dalla loro rispettiva confederazione”. Non solo chi aderirà a tale progetto dovrà rinunciare a Champions League e Mondiale per Club, ma anche agli impegni con le nazionali, Mondiali inclusi.
“Stando agli statuti della Fifa e delle confederazioni – prosegue la nota – tutte le competizioni dovrebbero essere organizzate o riconosciute dagli organi rilevanti al rispettivo livello, dalla Fifa a livello globale e dalle confederazioni a livello continentale. Rispetto a ciò, le confederazioni riconoscono il Mondiale per Club Fifa, nel suo formato attuale e nuovo, come l’unica competizione mondiale per club mentre la Fifa riconosce le competizioni per club organizzate dalle confederazioni come le sole competizioni continentali per club. I principi universali di merito sportivo, solidarietà, promozione, retrocessione e sussidiarietà sono le fondamenta della piramide calcistica, che assicura il successo globale del calcio e sono, così, custodite negli statuti della Fifa e della confederazioni. Il calcio ha una storia lunga e di successo grazie a questi principi. La partecipazione in competizioni globali e continentali dovrebbe essere sempre conquistata sul campo”.