Una campagna trasferimenti invernale sostanziosa ma con poco cash, quella della Serie A. Se infatti molte squadre, soprattutto di vertice, hanno rinforzato gli organici, il cosiddetto mercato di riparazione è stato caratterizzato soprattutto da vorticosi giri di prestiti (spesso a titolo gratuito) e dalla ricerca, con il lumicino, di svincolati e di giocatori in scadenza di contratto. Il giro d’affari, vale a dire i soldi spesi dai 20 club per gli acquisti dei "cartellini" (altro discorso è quello degli ingaggi) è stato di poco più di 100 milioni (di cui il 60% già impegnati e il restante 40% relativo ai prezzi dei possibili “riscatti"). Tanto per avere un termine di paragone, il club che ha dominato questa sessione di mercato in Europa, il Chelsea di Abramovich e Josè Mourinho, ha movimentato tra acquisti e cessioni quasi 120 milioni di euro (grazie, tra le altre operazioni messe a segno, agli acquisti di Matic dal Benfica per 25 milioni, Salah dal Basilea per 13 e Zouma dal Saint Etienne per 14 e alle cessioni di Mata al Manchester United per 44 milioni e de Bruyne al Wolfsburg per 17).
Tornando all’Italia al Milan va, senz’altro, la palma d’oro del risparmio. Il club rossonero ha condotto una campagna trasferimenti da record in fatto di acquisizione gratuite. Sono arrivati praticamente a parametro zero, Rami, Honda, Essien e Taarabt, mentre sono andati via tra gli altri Nocerino, Niang e Matri.
Anche la Fiorentina è intervenuta colmando “scientificamente”, attraverso la formula del presito, le lacune della rosa provocate dagli infortuni: Matri è arrivato dal Milan per l’attacco, mentre in Premier sono stati pescati Diakitè per la difesa e Anderson dal Mancheter United per il centrocampo, più il portiere Rosati dal Sassuolo.
La Roma di Walter Sabatini può considerarsi la vera “regina” del mercato italiano, con una spesa immediata di circa 13 milioni ai quali potrebbero aggiungersene altri 25 milioni (per completare gli acquisti di tutti i calciatori finiti, con diverse formule contrattuali, sotto l’influenza della Magica). A fronte di queste spese però ci sono state entrate per circa 11 milioni. Per esigenze di rafforzamento immediato della squadra sono stati prelevati Nainggolan (3 milioni subito per il prestito e 6 a giugno per la comproprietà, per un investimento potenziale da 18 milioni), Bastos (1,1 milioni il costo del cartellino) e il difensore brasiliano Toloi (prestito a 0,5 milioni con diritto di riscatto fisssato a 5,5 milioni). Inoltre, è stato acquistato dall’Ofk Belgrado, Petar Golubovic (per un milione più 0,5 di eventuali bonus, ceduto in prestito al Novara che avrà un diritto d’acquisto a 6 milioni e diritto di contropzione a favore della Roma per 0,5 milioni). Senza dimenticare i colpi “indiretti” relativi ai due gioielli extracomunitari che la Roma non poteva tesserare, Sanabria (preso dal Barcellona attraverso la sponda del Sassuolo, costo 5 milioni) e Paredes (preso dal Boca Juniors e girato al Chievo, che più o meno viaggia su queste cifre). L’As Roma ha poi acquistato per la Primavera Tomas Vestenicky, Nicolae Marin, Alberto Tibolla e Valmir Berisha. “In particolare – come precisa in una nota il club – con Berisha è stato sottoscritto un contratto di prestazione sportiva fino al 30 giugno 2016, mentre gli altri sono stati acquisiti a titolo temporaneo rispettivamente dal F.C. Nitra, dalla Juventus F.C., e dall’A.C. Chievo Verona”. In uscita è stato ceduto al Toronto Michael Bradley per 7,5 milioni di euro (10 milioni di dollari). Altri soldi sono arrivati dal prestito di Borriello al West Ham (0,7 milioni), dalla cessione al Pescara di Caprari (1,5 milioni) e di Piscitella (1,5 milioni per la metà). In totale le entrate hanno duqnue superato gli 11 milioni.
La Juventus ha il merito di un’operazione laser di grande potenzialità, avendo ottenuto Osvaldo in prestito gratuito fino a giugno e potendolo acquistare a giugno per 18 milioni.
Il Napoli di De Laurentiis che aveva annunciato spese possibili per 50 milioni ha investito alla fine circa 20 milioni. L’acquisto di Jorginho dal Verona, favorito dall’inatteso rifiuto del presidente del Lione Aulas di cedere Gonalons quando la trattativa sembrava già definita, prevede una spesa di 10 milioni, quello di Goulham di 5 milioni e poco meno quuella del difensore Henrique dal Palmeiars. Tuttavia dal prestito di Edu Vargas al Valencia arriverà un milione e una cifra analoga potrebbe arrivare dagli altri prestiti di rilievo concessi nelle ultime ore del mercato (Armero al West Ham e Cannavato al Sassuolo).
Poco più del Napoli ha speso l’Inter di Thohir: 20 milioni alla Lazio per Hernanes, 1,7 milioni per D’ambrosio, poco meno per Andy Polo dal Deportivo San Martin. E una cifra analoga dovrebbe essere stata recuperata grazie ai prestiti effetuati dalla società (Pereira al San Paolo, Belfodil al Livorno, Longo al Rayo Vallecano).
La rivoluzione del Sassuolo con una decina di nuovi giocatori è costata circa 6 milioni (sempre a parte gli ingaggi): 2 milioni per Floccari, 0,5 milioni per Ariaudo, 0,5 per Manfredini, 0,2 per Brighi, più i prestiti di “peso” di Biondini e Cannavaro e Rosi, gli acquisti in compartecipazione di Mendes (1,5) e Sansone (1,5) conclusi con il Parma (più l’operazione Sanabria “garantita” dalla Roma). Quanto ad altri investimenti rilevanti vanno ricordati i circa 1,5 milioni spesi dall’Atalanta per l’attaccante Betancourt dal Psv, mentre il Catania ha speso 0,5 milioni per Rinaudo, il Livorno 0,4 per il prestito di Belfodil.