Fair Play Finanziario, la Uefa indaga nuovamente in Russia: occhi puntati sull’FC Rostov

La Uefa ha richiesto alla Federazione calcistica della Russia la documentazione legata alla licenze europee per il FC Rostov, club militante nella Prem’er Liga, la massima divisione russa. Stando ad alcune indagini, infatti, il club potrebbe non aver rispettato i parametri imposti dai regolamenti sul fair play finanziario, aggiungendosi a Zenit San Pietroburgo, Rubin Kazan e Anzhi Makachkala nel novero delle squadre russe coinvolte nel mancato rispetto delle normative Uefa. Il Rostov, inoltre, aveva già dovuto fronteggiare nei mesi scorsi problemi di questo rivo, che stavano per costare al club l’esclusione all’Europa League.

Indagine su una presunta partnership. L’inchiesta della Uefa si basa su un accordo con la regione di Rostov e la Fondazione per la Promozione degli Sport: questa collaborazione avrebbe dovuto portare circa 18.600 euro ad ogni giocatore del club, quando in realtà sono stati distribuiti a testa 15 mila rubli (circa 324 euro, al cambio). Per la Uefa potrebbe rappresentare una violazione ai regolamenti sul fair play finanziario, ma dal club provano a smentire, dichiarando che la cooperazione con la Fondazione è terminata oltre un anno e mezzo fa.

La riammissione in Europa League. Il Rostov era già stato escluso dall’Europa League per problematiche legate al mancato rispetto dei parametri imposti dal fair play finanziario. La Uefa, oltre all’esclusione dalle competizioni europee, aveva sanzionato il club russo con una multa, ma entrambe le decisioni sono state annullate in appello dal Tas di Losanna, che ha dunque riammesso il Rostov in Europa League, concedendo nuovamente la licenza per la partecipazione alle competizioni europee.

Fair Play Finanziario, le altre russe coinvolte. Nel caso l’indagine dovesse appurare irregolarità da parte del Rostov, si tratterebbe del quarto club russo implicato nelle violazioni del fair play finanziario. Le squadra già sanzionate dalla Uefa sono lo Zenit San Pietroburgo, il Rubin Kazan e l’Anzhi. Nel dettaglio, lo Zenit San Pietroburgo dovrà versare una multa pari a 12 milioni di euro (6 con la condizionale), avrà un limite alla lista Uefa a 22 giocatori, un tetto agli ingaggi che non dovranno aumentare nei due esercizi 2015 e 2016. Dovrà inoltre chiudere i contri del 2015 con un deficit massimo di -30 e raggiungere il pareggio di bilancio nel 2016. Il Rubin Kazan subisce una multa di 6 milioni (3 con la condizionale), la limitazione lista delle competizioni Uefa a 21 giocatori, un tetto ai nuovi arrivi che è possibile includere nella stessa lista, e un tetto agli ingaggi che non possono essere aumentati nel 2015 e 2016. Dovrà raggiungere un deficit massimo di -30 nel 2015 e il pareggio di bilancio nel 2016. Per l’Anzhi è prevista una multa da 2 milioni (uno con la condizionale), la limitazione a 21 giocatori della lista Uefa, un tetto agli ingaggi che non possono essere aumentati nel 2015 e 2016. Dovrà raggiungere un deficit massimo di -30 nel 2015 e il pareggio di bilancio nel 2016.