Roma, senza Champions semestrale in rosso: -53 milioni e ricavi in calo

La relazione finanziaria semestrale della Roma al 31 dicembre 2016 chiude con un crollo dei ricavi e una conseguente perdita di 53,4 milioni di euro. Una differenza di circa cinquanta milioni rispetto alla semestrale di un anno fa, complice la mancata qualificazione alla fase a gironi della Champions League. I ricavi subiscono una diminuzione di 29,4 milioni di euro dai 118 milioni del primo semestre 2015/16, a fronte di una diminuzione dei costi di soli 6,2 milioni. In calo anche il risultato della gestione operativa netta dei calciatori, che un anno fa fruttò 19,9 milioni contro i 7,9 milioni della prima metà di questo esercizio.

Salvo sponsorizzazioni (2,6 milioni di euro) e merchandising (3,6 milioni di euro), rimaste sostanzialmente invariate nel giro di un anno, la Roma va incontro ad un generale ribasso su tutte le voci relative ai ricavi. Diritti tv e botteghino sono le prime a risentire della mancata partecipazione alla Champions League, causata dall’eliminazione per mano del Porto al playoff, con conseguente “retrocessione” in Europa League. Nei 19,1 milioni di ricavi da gare (-13,5 milioni rispetto al semestre luglio-dicembre 2015) sono inclusi 3 milioni riconosciuti per il preliminare di Champions, 4,8 milioni di participation e performance bonus per il girone di Europa League e 2,2 milioni di botteghino casalingo per le partite europee. Un totale di 10 milioni contro i 20,6 del primo semestre dell’esercizio precedente. Stessa sorte per i diritti televisivi, i cui proventi sono diminuiti da 68,5 a 53,4 milioni di euro: un anno fa la quota di market pool relativa alla partecipazione alla Champions League era pari a 27,8 milioni di euro, quest’anno tra playoff di Champions e girone di Europa League sono stati contabilizzati 13,7 milioni. In calo anche i proventi pubblicitari, da 5,1 a 4,9 milioni di euro.

L’aumento dei costi è da addebitare principalmente al personale tesserato, che “pesa” circa 4,6 milioni in più sulle casse romaniste rispetto ad un anno fa, con un costo complessivo di 76 milioni di euro. Tale aumento è influenzato dagli incentivi all’esodo riconosciuti a tesserati al momento della cessione a titolo temporaneo e/o della risoluzione consensuale anticipata del contratto economico in essere. I 7,9 milioni provenienti dalla gestione del parco calciatori (-12 milioni rispetto al primo semestre 2015/16) si compongono in 8,6 milioni di plusvalenze (28,9 milioni di euro, al 31 dicembre 2015) e oneri pari a 0,7 milioni di euro (9 milioni di euro al 31 dicembre 2015). Nel corso del primo semestre dell’esercizio 2016/17, la controllante Neep Roma Holding S.p.A. ha inoltre effettuato versamenti in conto futuro aumento di capitale per complessivi 70 milioni di euro.