Ecco perché l’Ajax è un modello che il calcio italiano avrebbe potuto emulare

L’Ajax che ha dato una lezione di calcio ai campioni d’Europa e del mondo del Real Madrid è un modello che gran parte delle squadre italiane dovrebbero seguire (per la verità avrebbero dovuto essere emulato già da una decina d’anni).
Il club di Amsterdam infatti ha un fatturato che viaggia mediamente sui 100 milioni a stagione, escluse le plusvalenze, equiparabile ai club tricolori di fascia medio-alta (esclusi quindi Juve, Milan e Inter). Con questa forza economica si è data una organizzazione da grande azienda e una mission chiara basata sulla formazione di talenti calcistici da immettere sul mercato e da preparare in un centro sportivo di altissima qualità per strutture e personale tecnico. Peraltro non potendo fare affidamento sui diritti tv del campionato olandese che valgono appena 10 milioni (un terzo di quanto incassa il Chievo, ultima in Serie A) ha fondato l’altro pilastro del suo business plan sull’asset stadio.
Gli investimenti per la costruzione (iniziata nel 1993 e completata nel 1996) e la ristrutturazione dell’Amsterdam Arena, oggi Johan Cruijff Arena, sono stati di circa 170 milioni di euro. Nel 2017 sono stati avviati i lavori per il rifacimento della facciata dell’impianto, in vista del suo impiego per Euro 2020. La prima fase (che ha portato alla creazione di una nuova facciata nell’ala est) è costata 15 milioni, ma il piano finale prevede una spesa pari a 50 milioni di euro, che porteranno l’investimento totale dal 1993 a oggi oltre i 220 milioni. Una delle ultime innovazioni installate nell’impianto è un sistema di storage composto da batterie di auto elettriche e pannelli solari per produrre energia pulita, parte delle quale addirittura venduta a privati.

I numeri del bilancio chiuso al 30 giugno 2018 sono molto significativi del modello Ajax. Il fatturato della scorsa stagione, escludendo le plusvalenze da calciomercato, è stato di 90 milioni. E può considerarsi praticamente “strutturale” perché dalla Uefa dati gli scarsi risultati è arrivato appena 1 milione. Sul piano sportivo in effetti i giovani possono esaltarsi o deludere. Così da un lato nella stagione 2016/17 il team di Amsterdam è arrivato a disputare la finale di Europa League, ma dall’altro lato nella scorsa stagione ha subito una precoce eliminazione sia in Champions che in Europa League.
La scuola Ajax resta una garanzia. Così nelle ultime dieci stagioni, tra il 2009 e il 2019 (inclusa l’ultima cessione eccellente, quella di De Jong al Barcellona da 75 milioni più bonus) l’Ajax ha realizzato 400 milioni di plusvalenze e in rosa ha ancora molti giocatori di prospettiva da valorizzare a partire dal centrale difensivo di 19 anni Matthijs de Ligt. Il centro sportivo realizzato anche questo nel 1996 e progettato dall’architetto Rene Van Zuuk è costato all’epoca circa 6 milioni di euro.

L’Amsterdam Arena nella stagione 2017/18 ha fatto registrare una media di 51mila spettatori rispetto a una capienza di 54mila.
Il botteghino per il match day ha fruttato 4,7 milioni per le gare nazionali e 2 per quelle europee. Ma la parte più rilevante degli incassi da stadio deriva dagli oltre 40mila abbonamenti che generano un profitto di 13 milioni e aree business e skybox che producono entrate stagionali per oltre 11 milioni. Lo stadio dunque produce entrate per circa 25 milioni all’anno. Milan e Inter dall’attuale San Siro ottengono circa 35 milioni.
L’area commerciale genera 46 milioni di ricavi. Nel dettaglio, i ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità ammontano pari a 29 milioni. Il contratto con lo sponsor principale Ziggo è stato rinnovato fino a metà 2020 e quello con Adidas fino al 2025. Ma il club olandese può contare su altri partner di peso come Abn Amro, Cst, Jupiler Mercedes-Benz, eSports partners Subway e PayPall. I proventi del merchandising con l’apertura della filiale di Kalverstraat sono saliti a 14 milioni.
Il club invece deve far fronte a costi operativi per circa 110 milioni. Il costo del personale è pari a 55 milioni. L’Ajax ha 448 dipendenti, inclusi quelli della controllata sudafricana (di cui 127 giocatori e 111 tecnici e medici). La rosa costa in totale 51 milioni all’anno. Gli ingaggi per i calciatori pesano per 26,5 milioni e gli ammortamenti per 25 milioni.

Il rendiconto al 30 giugno 2018 ha evidenziato un utile di 1,5 milioni. Ma negli ultimi cinque anni (dal 2018 al 2014) l’Ajax ha incamerato circa 90 milioni di profitti, come visto grazie al calciomercato, ma non solo.

Sul piano societario infine va ricordato come l’Amsterdam Football Club Ajax N.V. sia quotato all’EuroNext Amsterdam dal 1998. L’azionista di maggioranza è Vereniging AFC Ajax con il 73%. Il club controlla al 51% anche una squadra in Sud Africa, l’Ajax Cape Town. La capitalizzazione in Borsa al 30 giugno 2018 era di 231 milioni. Una quotazione destinata a salire dopo la “presa di Madrid” e dopo gli exploit in Champions.