L’Inter di Suning corre verso la “Nuova Era” con il record di fatturato (ma i debiti restano ancora alti)

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L’Inter di Suning svela i dettagli del bilancio al 30 giugno 2019 nell’assemblea che ha ratificato il record storico di fatturato a quota 417 milioni (+20% in un anno). La crescita del club nerazzurro dunque continua, pur con alcune difficoltà nel rispettare l’equilibrio tra ricavi e costi come testimonia la perdita di 48 milioni che peggiora il dato dell’esercizio precedente. Sul deficit pesano però gli investimenti costanti che Suning sta realizzando a livello di infrastrutture fisiche (training center e nuova sede, “1908Inter  HQ”) e tecnologiche (per il potenziamento della media house).Il gap economico tra Juve e Inter a livello di fatturato totale al 30 giugno 2019 è pari a 204 milioni a favore dei bianconeri (era di 157 milioni al 30 giugno 2018). Escludendo i proventi da gestione calciatori (plusvalenze e prestiti) l’Inter riduce il gap da 113 a 91 milioni.

Steven Zhang. 

“L’acquisizione dell’Inter da parte di Suning Group nel giugno del 2016 – ha sottolineato il presidente Steven Zhang – è stata parte di un progetto che aspira a portare l’Inter al top dell’industria sportiva e al top nel mondo e a costruire un club solido, basato sui principi della sostenibilità finanziaria.  È stato un lungo percorso. E ora siamo qui con una situazione completamente differente a quella di tre anni fa. Il panorama calcistico internazionale sta attraversando un periodo di profonda evoluzione. L’industria del calcio sta diventando più innovativa e globale, con il proposito di attirare nuove generazioni e di generare maggiori introiti per i club. La Nuova Era dell’Inter è iniziata e il club ha avviato un significativo percorso di crescita per portare l’Inter al top del settore. Con l’impegno di tutti lungo questi tre anni siamo certi di aver posto fondamenta solide”.

“FC Internazionale Milano – ha aggiunto il numero 1 nerazzurro – rappresenta un brand globale, supportato da 385 milioni di tifosi nel mondo. In particolare, in Cina i fan del club sono ormai 120 milioni, in crescita del 30% rispetto alla stagione precedente. La stagione scorsa ha generato un incremento del 20% del valore del marchio Inter, giunto oggi a €465 milioni e sempre più vicino alla top ten dei club calcistici mondiali. Per questo la strategia della società nella produzione di contenuti per le nuove generazioni, innovativi, geo-localizzati ha comportato anche un significativo incremento dei follower sui diversi canali digitali, aumentati di 8 milioni per arrivare a 22,5 milioni a fine stagione 2018/2019 (+54% rispetto alla stagione precedente). Ad oggi, l’Inter è il club europeo che cresce più velocemente sui social e il suo seguito online conta su 28 milioni di persone in tutto il mondo”.

I conti 2018/19

Sul piano dei ricavi l’ultima stagione ha visto i proventi da botteghino salire a 44 milioni (rispetto ai 33 della stagione 2017/18). I diritti tv italiani hanno fruttato 87 milioni e la partecipazione Champions 52 milioni. Le sponsorizzazioni Nike e Pirelli hanno portato in cassa 29 milioni (19 da Pirelli e 10 da Nike) e dall’area commerciale sono arrivati altri 6,7 milioni. L’amministratore delegato nerazzurro Alessandro Antonello, a proposito del contratto di sponsorizzazione tecnica ha annunciato che l’Inter ha riacquistato da Nike i diritti di retail e licensing. “Questa è una fase molto importante –   ha spiegato Antonello – attraverso il riacquisto di questi diritti potremo generare nuovi ricavi importanti, che andranno direttamente al club. Quindi si aprono nuove frontiere per affrontare nuovi mercati. Retail e licensing sono pilastri di crescita di tutti i club europei. Tutto avrà inizio già dal primo novembre».

Il settore commerciale può contare soprattutto sui ricavi asiatici e cinesi pari a 125 milioni. Oltre al patto interno con Suning e alla cessione dei Naming Rights, nello scorso esercizio sono stati stipulati contratti con FulIShare Holding Ltd. (attiva nei settori dei servizi per il turismo e per l’educazione dell’infanzia), King Down Investmens (più nota come Lvmama, agenzia di viaggio online) e Beijing Imedia Advertising Co., Ltd. (agenzia cinese di marketing sportivo), per un ammontare complessivo pari a 45 milioni. Le plusvalenze da calciomercato sono state realizzate con le cessioni di Adorante (3,9 milioni),  Burgio (Euro 1,4 milioni), Forte (0,2 milioni), Pinamonti (19 milioni), Sala (2,9 milioni), Vanheusden (9,5 milioni) e Zappa (2,9 milioni).

I costi della produzione sono aumentati (da 428 a 322 milioni) essenzialmente per la crescita del monte ingaggi riguardante del personale tesserato,ma anche per l’incremento dei salari del personale non tesserato a seguito di nuove assunzioni e per l’accantonamento degli oneri Spalletti e lo staff dopo l’esonero (pari a 25 milioni di oneri senza i quali il rosso 2019 sarebbe stato quindi in linea con l’anno precedente e che potranno essere evitati qualora il tecnico toscano dovesse essere ingaggiato prima del 2021 da un altro club). In particolare, per il personale tesserato sono stati spesi 156 milioni (contro i 119 dell’esercizio precedente), mentre gli ammortamenti dei cartellini hanno assorbito 84 milioni.

Debiti e crediti

La voce debiti appare molto gravosa, anche se i debiti totali sono scesi da 814 a 774 milioni. Tra questi si segnalano i 287 milioni del prestito obbligazionario da poco emesso e con scadenza 2022, 149 milioni di prestiti concessi da Suning (erano 229 un anno prima ma sono stati in parte convertiti in capitale), 135 milioni di debiti da calciomercato e 80 milioni verso fornitori. A fronte di ciò  l’Inter vanta disponibilità liquide per 54 milioni e crediti per 283 milioni. Tolti i finanziamenti di Suning l’indebitamento del club nerazzurro è di circa 300 milioni e quindi appare sostenibile, per quanto non c’è dubbio che vada abbattuto per evitare che interessi e oneri finanziari assorbano come accade ora circa 23 milioni all’anno.